mercoledì 8 dicembre 2010

Sting apre il suo eco-agriturismo in Toscana e svela i suoi segreti

La leggenda del rock, Sting, ha aperto per la prima volta nella sua vita un agriturismo in Toscana, un luogo dove ha risieduto per la maggior parte degli ultimi 15 anni. Il cantante ha presentato all’emittente regionale Rtv38 la sua azienda, descritta come 100% biologica.

"Io sono un agricoltore che si prende cura della terra per alimentare e non per saccheggiarla. Sono venuto qui e ho deciso di rimanerci e di diventare un imprenditore agricolo, anche perché ho voluto a nutrire la mia famiglia con i prodotti di qualità vera e propria in un ambiente sano. Tutti sanno del mio impegno ambientale, soprattutto per la foresta pluviale del Sudamerica. Con questa attività in Toscana sto cercando di aiutare me stesso e coloro che sono vicini a me per vivere meglio in un contesto naturale".

Queste le parole di presentazione del nuovo contadino rock. Il suo appezzamento sarà “solo” di 300 ettari vicino a Figline Valdarno (30 km a sud di Firenze), e lì Sting produrrà olio extravergine di oliva, miele d’acacia e di castagno, marmellate, frutta e verdura. Questo anno inoltre ci sarà la sua prima vendemmia, con conseguente messa in commercia dei suoi vini rossi, che per adesso ancora non hanno un nome, proprio nella terra del Chianti. Vini che, come vuole la tradizione, rimarranno “a riposo” per circa due anni ed poi saranno venduti in oltre 30.000 bottiglie.

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lunedì 15 novembre 2010

Agricoltura a basso impatto ambientale

L'agricoltura biologica o eco-compatibile costituisce un vasto campo di analisi e ricerca per tutte le istituzioni e gli organismi che si occupano di agricoltura e ambiente. Si pone, infatti, come un modello alternativo in grado di salvaguardare il territorio e la salute dell'uomo, non come un anacronistico ritorno al passato e ai metodi di coltura tradizionali. Nata quasi in sordina come forma di sperimentazione elitaria, avulsa dal contesto attuale, l'agricoltura biologica ha saputo conquistarsi un'ampia fetta di mercato tanto che oggi si parla di "ecobusiness": la FAO registra un 2% di consumo annuo di prodotti biologici e un costante aumento di superficie coltivata ecocompatibile. Nel 1991 la CEE ha emanato il Regolamento 2092/91 in cui si definiscono i parametri per gli eco-agricoltori e norme a tutela dei consumatori. Da quel momento l'Unione Euroopea ha costantemente stanziato fondi per finanziare pratiche agricole alternative in grado di ridurre il degrado ambientale.


L'agricoltura biologica è un'agricoltura fortemente connessa al territorio: il prodotto deve rispecchiare fino in fondo le caratteristiche e la cultura alla base della sua lavorazione. E' una filosofia che tutela i paesaggi agrari storici e le varietà colturali locali, ponendo un freno all'omologazione delle aree agricole e all'erosione genetica. A differenza di quanto avviene nei sistemi intensivi, infatti, si pratica la policoltura, si realizza una proficua integrazione tra settore agricolo e zootecnico, si mantengono molte fasce poco produttive (macchie di bosco, zone umide, etc..) per non alterare gli equilibri biologici del territorio interessato.


La fertilizzazione avviene attraverso l'utilizzo di effluenti zootecnici per evitare il pericoloso connubio tra chimica e agricoltura alla base dei sistemi intensivi e per ridurre notevolmente l'impatto ambientale. Attraverso tecniche innovative e una politica di incentivi è necessario incrementare questa pratica agricola e considerarla un modello ancora in fase di sperimentazione su cui investire per raggiungere risultati analoghi a quelli dell' agricoltura industrializzata (alta produttività) percorrendo un cammino diverso.

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